Tende a formare un Temperamento avido

Ecclesiaste 4:8

(b) Né, di fronte a fatti evidenti per l'osservatore più superficiale, possiamo negare che questa zelante condotta di successo degli affari e l'eccessiva devozione ad essi tendano a produrre un temperamento avido e avido che, per quanto abbia guadagnato, è per sempre cercando di più. Non è solo vero che il torrente non può elevarsi al di sopra della sua sorgente; è anche vero che il torrente scorrerà verso il basso, e dovrà inevitabilmente contrarre molti inquinamenti dai livelli più bassi su cui discende.

L'ardore che spinge gli uomini a dedicarsi con ardente intensità alle fatiche del mercato può spesso avere origine pura come quella del torrente che sgorga sulle colline, tra erba e felci, e scorre tintinnante lungo i suoi canali limpidi e rocciosi , impostando le sue fatiche su una musica felice, cantando la sua dolce canzone bassa all'aria dolce che ascolta. Ma mentre va avanti, se si gonfia di volume e potenza, affonda e diventa anche fallo.

Dedito in un primo momento ad acquisire i mezzi per mantenere una madre vedova, o per giustificarlo nel prendere moglie, o per provvedere ai suoi figli, o per guadagnarsi un posto d'onore agli occhi dei suoi vicini, o per ottenere la possibilità di autocultura e l'autosviluppo, o per servire un fine pubblico e degno, l'uomo d'affari e d'affari troppo spesso soffre per essere sempre più assorbito nelle sue occupazioni.

Egli concepisce progetti più vasti, è trascinato in imprese più pericolose e attraverso queste avanza verso nuove aperture e opportunità, finché alla fine, molto tempo dopo che i suoi fini originali sono stati raggiunti e dimenticati, si ritrova posseduto dal semplice desiderio di estendere le sue fatiche, risorse , influenza, se non per il semplice desiderio di ammassare, desiderio che spesso lo "lacera" e "tormenta", ma che può essere esorcizzato solo da uno sforzo di forza spirituale che lo lascerebbe mezzo morto.

"Non ha nessuno con sé, nemmeno un figlio o un fratello": la cara madre o moglie è morta da tempo; i suoi figli, per usare la sua stessa detestabile frase, sono "fuori dalle sue mani": il bene pubblico è sfuggito alla sua memoria e ai suoi obiettivi: ma ancora "non c'è fine a tutte le sue fatiche, né i suoi occhi sono soddisfatti delle ricchezze". Coheleth parla di uno di questi uomini: ahimè, di quanti di questi potremmo parlare!

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