(26) Poiché vedete la vostra (t) vocazione, fratelli, come non molti sapienti (u) secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, [sono chiamati]:

(26) Una conferma presa da quelle cose che avvennero a Corinto, dove la chiesa era composta specialmente di gente umile e comune, tanto che i filosofi della Grecia si vergognarono quando vedevano che non potevano fare nulla con la loro saggezza e eloquenza rispetto agli apostoli, che tuttavia chiamavano idioti e ignoranti. E in questo abbatte la loro superbia: perché Dio non li ha prediletti a quegli uomini nobili e saggi perché fossero superbi, ma perché fossero costretti, lo volessero o no, a rallegrarsi nel Signore, dal cui misericordia, sebbene fossero i più abietti di tutti, avevano ottenuto in Cristo sia questa sapienza, sia tutte le cose necessarie alla salvezza.

(t) Come ha fatto il Signore a chiamarti.

(u) Dopo quel tipo di sapienza che gli uomini considerano importante, come se non ce ne fosse un'altra: ma poiché sono carnali, non conoscono la sapienza spirituale.

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