Ginevra Study Bible Commento
Apocalisse 13:3
(8) E vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata: e tutto il mondo si meravigliò della bestia.
(8) Questo è l'altro luogo che appartiene alla descrizione della bestia di Roma: che oltre a quella dignità naturale, e ampiezza dell'impero romano, a cui era sfuggito nei due versi precedenti, fu aggiunto anche questo come miracoloso, che un capo fu per così dire ferito a morte, e fu guarito di nuovo come dal cielo, agli occhi di tutti gli uomini. Questo capo era Nerone imperatore, nel quale la stirpe de' Cesari decadde dalla dignità imperiale, e il governo dello stato fu trasferito ad altri: nelle cui mani l'Impero fu così guarito e guarito, come sembrava a tutti tanto il digiuno più profondamente radicato e radicato che mai.
Di qui derivano quegli effetti di cui si parlerà in seguito: in primo luogo un'ammirazione di un certo potere, per così dire, sacro e divino, che sostiene l'Impero e lo governa; in secondo luogo, l'obbedienza e la sottomissione di tutta la terra, in questo versetto: Terzo, l'adorazione del drago, e l'adorazione più malvagia dei diavoli confermata dagli imperatori romani: Infine, l'adorazione della stessa bestia, che crebbe in una stima così grande, che gli fu dato sia il nome che il culto di un Dio, ( Apocalisse 13:4 ).
Ora vi furono due cause che portarono nella mente degli uomini questa religione: la mostra di eccellenza, che porta con sé riverenza: e la mostra di potenza invincibile, che porta paura. Chi è come (dicono loro) alla bestia? Chi potrà combattere con lui?