Ginevra Study Bible Commento
Romani 14:6
(8) Chi (e) guarda al giorno, lo guarda al Signore; e chi non guarda il giorno, al (f) Signore non lo guarda. Chi (g) mangia, mangia al Signore, (9) perché rende grazie a Dio; e chi non mangia, non mangia, al Signore, e rende grazie a Dio.
(8) Ragione dedotta dalla natura delle cose indifferenti, che l'uomo può fare con buona coscienza, ed omettere: poiché, vedendo che la differenza dei giorni e delle carni è stata fissata da Dio, come potrebbero coloro che ancora non hanno compreso l'abrogazione della legge, e tuttavia riconoscere Cristo come loro Salvatore, trascurando con buona coscienza ciò che sapevano essere comandato da Dio? E d'altra parte, quelli che conoscevano il beneficio di Cristo in questo senso, con buona coscienza non osservavano né giorni né cibi: perciò, dice l'apostolo al versetto dieci: «Non condannino i forti per queste cose i deboli, visto che i fratelli deboli sono comunque fratelli.
" ( Romani 14:10 ) Ora, se qualcuno volesse applicare questa dottrina ai nostri tempi e secoli, sappia che l'apostolo parla di cose indifferenti, e che coloro che le credevano non indifferenti avevano un fondamento nella legge, e furono ingannati dalla semplice ignoranza, e non dalla malizia (perché a tali l'apostolo non cede, non per un momento) né dalla superstizione, ma da un religioso timore di Dio.
(e) Osserva precisamente.
(f) Dio giudicherà se fa bene o no: e quindi dovreste piuttosto sforzarvi di questo, come ognuno di voi sarà considerato da Dio, piuttosto che pensare alle azioni degli altri uomini.
(g) Colui che non fa differenza tra le carni. (9) Quindi l'apostolo mostra di parlare dei fedeli, forti e deboli: ma se abbiamo a che fare con gli infedeli? Allora bisogna badare a due cose, come pure è dichiarato nell'epistola ai Corinzi. La prima è che non consideriamo la loro superstizione come qualcosa di indifferente, come facevano coloro che si sedevano a mangiare carne nei templi degli idoli: la seconda è che poi anche quando la cosa è indifferente (come comprare una cosa offerta agli idoli, nel macelleria, e di mangiarlo a casa o a un pasto privato) non feriamo la coscienza del nostro debole fratello.
(h) Chi non tocca le carni che considera impure dalla legge.