L'epistola di Paolo agli Efesini ci porta faccia a faccia con i magnifici consigli di Dio e Padre di nostro Signore Gesù Cristo in riferimento alla posizione elevata e alle benedizioni di ogni figlio di Dio nell'era presente. Lo scopo di Dio e la sua esecuzione sono visti come assolutamente divini, non in minima parte dipendenti dal carattere o dalle opere di coloro che sono benedetti, ma solo dalla grazia sovrana di Dio.
Tale grazia conferisce loro liberamente una posizione presente e benedizioni presenti tanto in alto quanto il Cielo è al di sopra della terra, un grande contrasto con l'eredità terrena e la benedizione terrena promesse a Israele a condizione dell'obbedienza alla legge. I "luoghi celesti" o "i luoghi celesti" sono menzionati cinque volte nel libro, non come una speranza futura, ma come un possesso presente. Tutto è visto come assolutamente assicurato al credente come "in Cristo.
"Cristo, in virtù della sua opera di redenzione infinitamente preziosa, ha giustamente ereditato tutte le cose, ed è il rappresentante di tutti i suoi santi redenti, con i quali per grazia si compiace di condividere i benefici di tutta la sua opera. I consigli di Dio si vedono qui riguardo alla Chiesa come edificio di Dio, come unico corpo di Cristo e come sua futura sposa, anche il conflitto dei credenti è qui connesso con i luoghi celesti, non con la carne e il sangue.