Commento, spiegazione e studio di Daniele 1:2-7, verso per verso
Il Signore gli diede nelle mani Joiakim, re di Giuda, e una parte degli utensili della casa di Dio; e Nebucadnetsar portò gli utensili nel paese di Scinear, nella casa del suo dio, e li mise nella casa del tesoro del suo dio.
E il re disse a Ashpenaz, capo de' suoi eunuchi, di menargli alcuni de' figliuoli d'Israele di stirpe reale e di famiglie nobili,
giovani senza difetti fisici, belli d'aspetto, dotati d'ogni sorta di talenti, istruiti e intelligenti, tali che avessero attitudine a stare nel palazzo del re; e d'insegnar loro la letteratura e la lingua de' Caldei.
Il re assegnò loro una porzione giornaliera delle vivande della mensa reale, e del vino ch'egli beveva; e disse di mantenerli per tre anni, dopo i quali sarebbero passati al servizio del re.
Or fra questi c'erano, di tra i figliuoli di Giuda, Daniele, Hanania, Mishael e Azaria;
e il capo degli eunuchi diede loro altri nomi: a Daniele pose nome Beltsatsar; ad Hanania, Shadrac; a ishael, Meshac, e ad Azaria, Abed-nego.