Commento, spiegazione e studio di Daniele 10:11-21, verso per verso
E mi disse: "Daniele, uomo grandemente amato, cerca d'intendere le parole che ti dirò, e rizzati in piedi nel luogo dove sei; perché ora io sono mandato da te". E quand'egli m'ebbe detta questa parola, io mi rizzai in piedi, tutto tremante.
Ed egli mi disse: "Non temere, Daniele; poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore d'intendere e d'umiliarti nel cospetto del tuo Dio, le tue parole furono udite, e io son venuto a motivo delle tue parole.
Ma il capo del regno di Persia m'ha resistito ventun giorni; però ecco, Micael, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso, e io son rimasto là presso i re di Persia.
E ora son venuto a farti comprendere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l'avvenire".
E mentr'egli mi rivolgeva queste parole, io abbassai gli occhi al suolo, e rimasi muto.
Ed ecco uno che aveva sembianza d'un figliuol d'uomo, mi toccò le labbra. Allora io aprii la bocca, parlai, e dissi a colui che mi stava davanti: "Signor mio, a motivo di questa visione m'ha colto lo spasimo, e non m'è più rimasto alcun vigore.
E come potrebbe questo servo del mio signore parlare a cotesto signor mio? Poiché oramai nessun vigore mi resta, e mi manca fino il respiro".
Allora colui che aveva la sembianza d'uomo mi toccò di nuovo, e mi fortificò.
E disse: "O uomo grandemente amato, non temere! La pace sia teco! Sii forte, sii forte". E quand'egli ebbe parlato meco, io ripresi forza, e dissi: "Il mio signore, parli pure poiché tu m'hai fortificato".
Ed egli disse: "Sai tu perché io son venuto da te? Ora me ne torno a combattere col capo della Persia; e quand'io uscirò a combattere ecco che verrà il capo di Javan.
Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non v'è nessuno che mi sostenga contro quelli là tranne Micael vostro capo.