Commento, spiegazione e studio di Daniele 2:14-23, verso per verso
Allora Daniele si rivolse in modo prudente e sensato ad Arioc, capo delle guardie del re, il quale era uscito per uccidere i savi di Babilonia.
Prese la parola e disse ad Arioc, ufficiale del re: "Perché questo decreto così perentorio da parte del re?" Allora Arioc fece sapere la cosa a Daniele.
E Daniele entrò dal re, e gli chiese di dargli tempo; che avrebbe fatto conoscere al re l'interpretazione del sogno.
Allora Daniele andò a casa sua, e informò della cosa Hanania, Mishael e Azaria, suoi compagni,
perché implorassero la misericordia dell'Iddio del cielo, a proposito di questo segreto, onde Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia.
Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. E Daniele benedisse l'Iddio del cielo.
Daniele prese a dire: "Sia benedetto il nome di Dio, d'eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza.
Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto.
Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch'è nelle tenebre, e la luce dimora con lui.
O Dio de' miei padri, io ti rendo gloria e lode, perché m'hai dato sapienza e forza, e m'hai fatto conoscere quello che t'abbiam domandato, rivelandoci la cosa che il re vuole".