Commento, spiegazione e studio di Daniele 2:31-49, verso per verso
Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, ch'era immensa e d'uno splendore straordinario, si ergeva dinanzi a te, e il suo aspetto era terribile.
La testa di questa statua era d'oro fino; il suo petto e le sue braccia eran d'argento; il suo ventre e le sue cosce, di rame;
le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d'argilla.
Tu stavi guardando, quand'ecco una pietra si staccò, senz'opera di mano, e colpì i piedi di ferro e d'argilla della statua, e li frantumò.
Allora il ferro, l'argilla, il rame, l'argento e l'oro furon frantumati insieme, e diventarono come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via, e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte, che riempì tutta la terra.
Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione davanti al re.
Tu, o re, sei il re dei re, al quale l'Iddio del cielo ha dato l'impero, la potenza, la forza e la gloria;
e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della compagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani, e t'ha fatto dominare sopra essi tutti. La testa d'oro sei tu;
e dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di rame, che dominerà sulla erra;
poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza ed abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.
E come hai visto i piedi e le dita, in parte d'argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; ma vi sarà in lui qualcosa della consistenza del ferro, giacché tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla.
E come le dita de' piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile.
Tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante connubi umani; ma non saranno uniti l'un all'altro, nello stesso modo che il ferro non s'amalgama con l'argilla.
E al tempo di questi re, l'Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d'un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo,
nel modo che hai visto la pietra staccarsi dal monte, senz'opera di mano, e spezzare il ferro, il rame, l'argilla, l'argento e l'oro. Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d'ora innanzi; il sogno è verace, e la interpretazione n'è sicura".
Allora il re Nebucadnetsar cadde sulla sua faccia, si prostrò davanti a Daniele, e ordinò che gli fossero presentati offerte e profumi.
Il re parlò a Daniele, e disse: "In verità il vostro Dio è l'Iddio degli dèi, il Signore dei re, e il rivelatore dei segreti, giacché tu hai potuto rivelare questo segreto".
Allora il re elevò Daniele in dignità, lo colmò di numerosi e ricchi doni, gli diede il comando di tutta la provincia di Babilonia, e lo stabilì capo supremo di tutti i savi di Babilonia.
E Daniele ottenne dal re che Shadrac, Meshac e Abed-nego fossero preposti agli affari della provincia di Babilonia; ma Daniele stava alla corte del re.