Commento, spiegazione e studio di Daniele 4:10-18, verso per verso
Ed ecco le visioni della mia mente quand'ero sul mio letto. Io guardavo, ed ecco un albero in mezzo alla terra, la cui altezza era grande.
l'albero era cresciuto e diventato forte, e la sua vetta giungeva al cielo, e lo si vedeva dalle estremità di tutta al terra.
Il suo fogliame era bello, il suo frutto abbondante, c'era in lui nutrimento per tutti; le bestie de' campi si riparavano sotto la sua ombra, gli uccelli del cielo dimoravano fra i suoi rami, e ogni creatura si nutriva d'esso.
Nelle visioni della mia mente, quand'ero sul mio letto, io guardavo, ed ecco uno dei santi Veglianti scese dal cielo,
gridò con forza, e disse così: Abbattete l'albero, e tagliatene i rami; scotetene il fogliame, e dispergetene il frutto; fuggano gli animali di sotto a lui, e gli uccelli di tra i suoi rami!
Però, lasciate in terra il ceppo delle sue radici, ma in catene di ferro e di rame, fra l'erba de' campi, e sia bagnato dalla rugiada del cielo, e abbia con gli animali la sua parte d'erba della terra.
Gli sia mutato il cuore; e invece d'un cuor d'uomo, gli sia dato un cuore di bestia; e passino si di lui sette tempi.
La cosa è decretata dai Veglianti, e la sentenza emana dai santi, affinché i viventi conoscano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini, ch'egli lo dà a chi vuole, e vi innalza l'infimo degli uomini.
Questo è il sogno che io, il re Nebucadnetsar, ho fatto; e tu, Beltsatsar, danne l'interpretazione, giacché tutti i savi del mio regno non me lo possono interpretare; ma tu puoi, perché lo spirito degli dèi santi è in te"