Commento, spiegazione e studio di Daniele 5:18-24, verso per verso
O re, l'Iddio altissimo aveva dato a Nebucadnetsar tuo padre, regno, grandezza, gloria e maestà;
e a motivo della grandezza ch'Egli gli aveva dato, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue temevano e tremavano alla sua presenza; egli faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva; innalzava chi voleva, abbassava chi voleva.
Ma quando il suo cuore divenne altero e il suo spirito s'indurò fino a diventare arrogante, fu deposto dal suo trono reale e gli fu tolta la sua gloria;
fu cacciato di tra i figliuoli degli uomini, il suo cuore fu reso simile a quello delle bestie, e la sua dimora fu con gli asini selvatici; gli fu data a mangiare dell'erba come ai buoi, e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché non riconobbe che l'Iddio altissimo, domina sul regno degli uomini, e ch'egli vi stabilisce sopra chi vuole.
E tu, o Belsatsar, suo figliuolo, non hai umiliato il tuo cuore, quantunque tu sapessi tutto questo;
ma ti sei innalzato contro il Signore del cielo; ti sono stati portati davanti i vasi della sua casa, e tu, i tuoi grandi, le tue mogli e le tue concubine ve ne siete serviti per bere; e tu hai lodato gli dèi d'argento, d'oro, di rame, di ferro, di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non hanno conoscenza di sorta, e non hai glorificato l'Iddio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie.
Perciò è stato mandato, da parte sua, quel mozzicone di mano, che ha tracciato quello scritto.