Commento, spiegazione e studio di Daniele 6:18-23, verso per verso
Allora il re se ne andò al suo palazzo, e passò la notte in digiuno; non si fece venire alcuna concubina e il sonno fuggì da lui.
Poi il re si levò la mattina di buon'ora, appena fu giorno, e si recò in fretta alla fossa de' leoni.
E come fu vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce dolorosa, e il re prese a dire a Daniele: "Daniele, servo dell'Iddio vivente! Il tuo Dio, che tu servi del continuo, t'ha egli potuto liberare dai leoni?"
Allora Daniele disse al re: "O re, possa tu vivere in perpetuo!
Il mio Dio ha mandato il suo angelo e ha chiuso la bocca de' leoni che non m'hanno fatto alcun male, perché io sono stato trovato innocente nel suo cospetto; e anche davanti a te, o re, non ho fatto alcun male".
Allora il re fu ricolmo di gioia, e ordinò che Daniele fosse tratto fuori dalla fossa; e Daniele fu tratto fuori dalla fossa, e non si trovò su di lui lesione di sorta, perché s'era confidato nel suo Dio.