Commento, spiegazione e studio di Daniele 8:3-10, verso per verso
Alzai gli occhi, guardai, ed ecco, ritto davanti al fiume, un montone che aveva due corna; e le due corna erano alte, ma una era più alta dell'altra, e la più alta veniva su l'ultima.
Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno; nessuna bestia gli poteva tener fronte, e non c'era nessuno che la potesse liberare dalla sua potenza; esso faceva quel che voleva, e diventò grande.
E com'io stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo; e questo capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi.
Esso venne fino al montone dalle due corna che avevo visto ritto davanti al fiume, e gli s'avventò contro, nel furore della sua forza.
E lo vidi giungere vicino al montone, pieno di rabbia contro di lui, investirlo, e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di tenergli fronte, e il capro lo atterrò e lo calpestò; e non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dalla potenza d'esso.
Il capro diventò sommamente grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò; e, in luogo di quello, sorsero quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo.
E dall'una d'esse uscì un piccolo corno, che diventò molto grande verso mezzogiorno, verso levante, e verso il paese splendido.
S'ingrandì, fino a giungere all'esercito del cielo; fece cader in terra parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò.