Commento, spiegazione e studio di Deuteronomio 1:1-43, verso per verso
Queste sono le parole che Mosè rivolse a Israele di là dal Giordano, nel deserto, nella pianura dirimpetto a Suf, fra Paran, Tofel, Laban, Hatseroth e Di-Zahab.
(Vi sono undici giornate dallo Horeb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea).
Il quarantesimo anno, l'undecimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò ai figliuoli d'Israele, secondo tutto quello che l'Eterno gli aveva ordinato di dir loro.
Questo avvenne dopo ch'egli ebbe sconfitto Sihon, re degli Amorei che abitava in Heshbon, e Og, re di asan che abitava in Astaroth e in Edrei.
Di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge, dicendo:
L'Eterno, l'Iddio nostro, ci parlò in Horeb e ci disse: "Voi avete dimorato abbastanza in queste montagne;
voltatevi, partite e andate nella contrada montuosa degli Amorei e in tutte le vicinanze, nella pianura, sui monti, nella regione bassa, nel mezzogiorno, sulla costa del mare, nel paese dei Cananei ed al Libano, fino al gran fiume, il fiume Eufrate.
Ecco, io v'ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete possesso del paese che l'Eterno giurò di dare ai vostri padri, Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e alla loro progenie dopo di loro".
In quel tempo io vi parlai e vi dissi: "Io non posso da solo sostenere il carico del popolo.
L'Eterno, ch'è il vostro Dio, vi ha moltiplicati, ed ecco che oggi siete numerosi come le stelle del cielo.
L'Eterno, l'Iddio de' vostri padri vi aumenti anche mille volte di più, e vi benedica come vi ha promesso di fare!
Ma come posso io, da solo, portare il vostro carico, il vostro peso e le vostre liti?
Prendete nelle vostre tribù degli uomini savi, intelligenti e conosciuti, e io ve li stabilirò come capi".
E voi mi rispondeste, dicendo: "E' bene che facciamo quel che tu proponi".
Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini savi e conosciuti, e li stabilii sopra voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di diecine, e come ufficiali nelle vostre tribù.
E in quel tempo detti quest'ordine ai vostri giudici: "Ascoltate le cause de' vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere col fratello o con lo straniero che sta da lui.
Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudicio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le recherete a me, e io le udirò".
Così, in quel tempo, io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare.
Poi partimmo dallo Horeb e attraversammo tutto quel grande e spaventevole deserto che avete veduto, dirigendoci verso la contrada montuosa degli Amorei, come l'Eterno, l'Iddio nostro, ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea.
Allora vi dissi: Siete arrivati alla contrada montuosa degli Amorei, che l'Eterno, l'Iddio nostro, ci dà.
Ecco, l'Eterno, il tuo Dio, t'ha posto il paese dinanzi; sali, prendine possesso, come l'Eterno, l'Iddio de' tuoi padri, t'ha detto; non temere, e non ti spaventare".
E voi vi accostaste a me tutti quanti, e diceste: "Mandiamo degli uomini davanti a noi, che ci esplorino il paese, e ci riferiscano qualcosa del cammino per il quale noi dovremo salire, e delle città alle quali dovremo arrivare".
La cosa mi piacque, e presi dodici uomini tra voi, uno per tribù.
Quelli s'incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle d'Eshcol, ed esplorarono il paese.
Presero con le loro mani de' frutti del paese, ce li portarono, e ci fecero la loro relazione dicendo: Quello che l'Eterno, il nostro Dio, ci dà, è un buon paese".
Ma voi non voleste salirvi, e vi ribellaste all'ordine dell'Eterno, del vostro Dio;
mormoraste nelle vostre tende, e diceste: "L'Eterno ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci.
Dove saliam noi? I nostri fratelli ci han fatto struggere il cuore, dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città vi sono grandi e fortificate fino al cielo; e abbiam perfino visto colà de' figliuoli degli Anakim".
E io vi dissi: "Non vi sgomentate, e non abbiate paura di loro.
L'Eterno, l'Iddio vostro che va davanti a voi, combatterà egli stesso per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri, in Egitto,
e nel deserto, dove hai veduto come l'Eterno, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta il suo figliuolo, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati a questo luogo".
Nonostante questo non aveste fiducia nell'Eterno, nell'Iddio vostro,
che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo da piantar le tende: di notte, nel fuoco per mostrarvi la via per la quale dovevate andare, e, di giorno, nella nuvola.
E l'Eterno udì le vostre parole, si adirò gravemente, e giurò dicendo:
"Certo, nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri,
salvo Caleb, figliuolo di Gefunne. Egli lo vedrà; e a lui e ai suoi figliuoli darò la terra che egli ha calcato, perché ha pienamente seguito l'Eterno".
Anche contro a me l'Eterno si adirò per via di voi, e disse: "Neanche tu v'entrerai;
Giosuè, figliuolo di Nun, che ti serve, v'entrerà; fortificalo, perch'egli metterà Israele in possesso di questo paese.
E i vostri fanciulli, de' quali avete detto: Diventeranno tanta preda! E i vostri figliuoli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che v'entreranno; a loro lo darò, e saranno essi che lo possederanno.
Ma voi, tornate indietro e avviatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso".
Allora voi rispondeste, dicendomi: "Abbiam peccato contro l'Eterno; noi saliremo e combatteremo, interamente come l'Eterno, l'Iddio nostro, ci ha ordinato". E ognun di voi cinse le armi, e vi metteste temerariamente a salire verso i monti.
E l'Eterno mi disse: "Di' loro: Non salite, e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici".
Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste ribelli all'ordine dell'Eterno, foste presuntuosi, e vi metteste a salire verso i monti.