Commento, spiegazione e studio di Deuteronomio 13:6-14, verso per verso
Se il tuo fratello, figliuolo di tua madre, o il tuo figliuolo o la tua figliuola o la moglie che riposa sul tuo seno o l'amico che ti è come un altro te stesso t'inciterà in segreto, dicendo: "Andiamo, serviamo ad altri dèi": dèi che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti,
dèi de' popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da una estremità all'altra della terra,
tu non acconsentire, non gli dar retta; l'occhio tuo non abbia pietà per lui; non lo risparmiare, non lo ricettare;
anzi uccidilo senz'altro; la tua mano sia la prima a levarsi su lui, per metterlo a morte; poi venga la ano di tutto il popolo;
lapidalo, e muoia, perché ha cercato di spingerti lungi dall'Eterno, dall'Iddio tuo, che ti trasse dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
E tutto Israele l'udrà e temerà e non commetterà più nel mezzo di te una simile azione malvagia.
Se sentirai dire di una delle tue città che l'Eterno, il tuo Dio, ti dà per abitarle:
"Degli uomini perversi sono usciti di mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo ad altri dèi" (che voi non avete mai conosciuti),
tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te,