Commento, spiegazione e studio di Deuteronomio 3:6-16, verso per verso
Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sihon, re di Heshbon: votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini.
Ma riserbammo come nostra preda tutto il bestiame e le spoglie delle città.
In quel tempo dunque prendemmo ai due re degli Amorei il paese ch'è al di là del Giordano, dalla valle dell'Arnon al monte Hermon
(il quale Hermon i Sidonii chiamano Sirion, e gli Amorei Senir),
tutte le città della pianura, tutto Galaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og, in asan.
(Poiché Og, re di Basan, era rimasto solo della stirpe dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è esso a Rabbah degli Ammoniti? Ha nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, a misura di cubito ordinario d'uomo).
Fu allora che c'impossessammo di questo paese; io detti ai Rubeniti e ai Gaditi il territorio che si parte da Aroer, presso la valle dell'Arnon, e la metà della contrada montuosa di Galaad con le sue città;
e detti alla mezza tribù di Manasse il resto di Galaad e tutto il regno di Og in Basan: tutta la regione di rgob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim.
Iair, figliuolo di Manasse, prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Gheshuriti, e dei ahacathiti; e chiamò col suo nome le borgate di Basan, che si nominano anche oggi Havvoth-Iair.
E detti Galaad a Makir.
E ai Rubeniti e ai Gaditi detti una parte di Galaad e il paese fino alla valle dell'Arnon, fino al mezzo della valle che serve di confine, e fino al torrente di Iabbok, frontiera dei figliuoli di Ammon,