Commento, spiegazione e studio di Deuteronomio 32:16-42, verso per verso
Essi l'han mosso a gelosia con divinità straniere, l'hanno irritato con abominazioni.
Han sacrificato a demoni che non son Dio, a dèi che non avean conosciuti, dèi nuovi, apparsi di recente, dinanzi ai quali i vostri padri non avean tremato.
Hai abbandonato la Ròcca che ti diè la vita, e hai obliato l'Iddio che ti mise al mondo.
E l'Eterno l'ha veduto, e ha reietto i suoi figliuoli e le sue figliuole che l'aveano irritato;
e ha detto: "Io nasconderò loro la mia faccia, e starò a vedere quale ne sarà la fine; poiché sono una razza quanto mai perversa, figliuoli in cui non è fedeltà di sorta.
Essi m'han mosso a gelosia con ciò che non è Dio, m'hanno irritato coi loro idoli vani; e io li moverò a gelosia con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta.
Poiché un fuoco s'è acceso, nella mia ira, e divamperà fino in fondo al soggiorno de' morti; divorerà la terra e i suoi prodotti, e infiammerà le fondamenta delle montagne.
Io accumulerò su loro dei mali, esaurirò contro a loro tutti i miei strali.
Essi saran consunti dalla fame, divorati dalla febbre, da mortifera pestilenza; lancerò contro a loro le zanne delle fiere, col veleno delle bestie che striscian nella polvere.
Di fuori la spada, e di dentro il terrore spargeranno il lutto, mietendo giovani e fanciulle, lattanti e uomini canuti.
Io direi: Li spazzerò via d'un soffio, farò sparire la loro memoria di fra gli uomini,
se non temessi gl'insulti del nemico, e che i loro avversari, prendendo abbaglio, fosser tratti a dire: "E' tata la nostra potente mano e non l'Eterno, che ha fatto tutto questo!"
Poiché è una nazione che ha perduto il senno, e non v'è in essi alcuna intelligenza.
Se fosser savi, lo capirebbero, considererebbero la fine che li aspetta.
Come potrebbe un solo inseguirne mille, e due metterne in fuga diecimila, se la Ròcca loro non li avesse venduti, se l'Eterno non li avesse dati in man del nemico?
Poiché la ròcca loro non è come la nostra Ròcca; i nostri stessi nemici ne son giudici;
ma la loro vigna vien dalla vigna di Sodoma e dalle campagne di Gomorra; le loro uve son uve avvelenate, i loro grappoli, amari;
il loro vino è un tossico di serpenti, un crudel veleno d'aspidi.
"Tutto questo non è egli tenuto in serbo presso di me, sigillato ne' miei tesori?
A me la vendetta e la retribuzione, quando il loro piede vacillerà!" Poiché il giorno della loro calamità egrave; vicino, e ciò che per loro è preparato, s'affretta a venire.
Sì, l'Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà de' suoi servi quando vedrà che la forza è sparita, e che non riman più tra loro né schiavo né libero.
Allora egli dirà: "Ove sono i loro dèi, la ròcca nella quale confidavano,
gli dèi che mangiavano il grasso de' loro sacrifizi e beveano il vino delle loro libazioni? Si levino essi a soccorrervi, a coprirvi della loro protezione!
Ora vedete che io solo son Dio, e che non v'è altro dio accanto a me. Io fo morire e fo vivere, ferisco e risano, e non v'è chi possa liberare dalla mia mano.
Sì, io alzo la mia mano al cielo, e dico: Com'è vero ch'io vivo in perpetuo,
quando aguzzerò la mia folgorante spada e metterò mano a giudicare, farò vendetta de' miei nemici e darò ciò che si meritano a quelli che m'odiano.
Inebrierò di sangue le mie frecce, del sangue degli uccisi e dei prigionieri, la mia spada divorerà la carne, le teste dei condottieri nemici".