Commento, spiegazione e studio di Deuteronomio 9:13-19, verso per verso
L'Eterno mi parlò ancora, dicendo: "Io l'ho visto questo popolo; ecco, esso è un popolo di collo duro;
lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome di sotto i cieli, e farò di te una nazione più potente e più grande di loro".
Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mie due mani le due tavole del patto.
Guardai, ed ecco che avevate peccato contro l'Eterno, il vostro Dio; v'eravate fatto un vitello di getto; vevate ben presto lasciata la via che l'Eterno vi aveva ordinato di seguire.
E afferrai le due tavole, le gettai dalle mie due mani, e le spezzai sotto i vostri occhi.
Poi mi prostrai davanti all'Eterno, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a cagione del gran peccato che avevate commesso, facendo ciò ch'è male agli occhi dell'Eterno, per irritarlo.
Poiché io avevo paura, a veder l'ira e il furore da cui l'Eterno era invaso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma l'Eterno m'esaudì anche questa volta.