Commento, spiegazione e studio di Ebrei 11:7-16, verso per verso
Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un'arca per la salvezza della propria famiglia; e per essa fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha mediante la fede.
Per fede Abramo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo ch'egli avea da ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava.
Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e iacobbe, eredi con lui della stessa promessa,
perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio.
Per fede Sara anch'ella, benché fuori d'età, ricevette forza di concepire, perché reputò fedele Colui che vea fatto la promessa.
E perciò, da uno solo, e già svigorito, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la rena lungo la riva del mare che non si può contare.
In fede moriron tutti costoro, senz'aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra.
Poiché quelli che dicon tali cose dimostrano che cercano una patria.
E se pur si ricordavano di quella ond'erano usciti, certo avean tempo di ritornarvi.
Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste; perciò Iddio non si vergogna d'esser chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.