Commento, spiegazione e studio di Ecclesiaste 1:1-11, verso per verso
Parole dell'Ecclesiaste, figliuolo di Davide, re di Gerusalemme.
Vanità delle vanità, dice l'Ecclesiaste;
vanità delle vanità; tutto è vanità. Che profitto ha l'uomo di tutta la fatica che dura sotto il sole?
Una generazione se ne va, un'altra viene, e la terra sussiste in perpetuo.
Anche il sole si leva, poi tramonta, e s'affretta verso il luogo donde si leva di nuovo.
Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri.
Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non s'empie; al luogo dove i fiumi si dirigono, tornano a dirigersi sempre.
Ogni cosa è in travaglio, più di quel che l'uomo possa dire; l'occhio non si sazia mai di vedere, e l'orecchio non è mai stanco d'udire.
Quello ch'è stato è quel che sarà; quel che s'è fatto è quel che si farà; non v'è nulla di nuovo sotto il sole.
V'ha egli qualcosa della quale si dica: "Guarda questo è nuovo?" Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto.
Non rimane memoria delle cose d'altri tempi; e di quel che succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi.