Commento, spiegazione e studio di Ecclesiaste 2:4-11, verso per verso
Io intrapresi de' grandi lavori; mi edificai delle case; mi piantai delle vigne;
mi feci de' giardini e dei parchi, e vi piantai degli alberi fruttiferi d'ogni specie;
mi costrussi degli stagni per adacquare con essi il bosco dove crescevano gli alberi;
comprai servi e serve, ed ebbi de' servi nati in casa; ebbi pure greggi ed armenti, in gran numero, più di tutti quelli ch'erano stati prima di me a Gerusalemme;
accumulai argento, oro, e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti, e ciò che fa la delizia de' figliuoli degli uomini, delle donne in gran numero.
Così divenni grande, e sorpassai tutti quelli ch'erano stati prima di me a Gerusalemme; e la mia sapienza rimase pur sempre meco.
Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore d'alcuna gioia; oiché il mio cuore si rallegrava d'ogni mia fatica, ed è la ricompensa che m'è toccata d'ogni mia fatica.
Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo durata a farle, ed ecco che tutto era vanità e un correr dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole.