Commento, spiegazione e studio di Efesini 5:3-21, verso per verso
Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi;
né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie.
Poiché voi sapete molto bene che niun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio.
Niuno vi seduca con vani ragionamenti; poiché è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli.
Non siate dunque loro compagni;
perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce
(poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità),
esaminando che cosa sia accetto al Signore.
E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele;
poiché egli è disonesto pur di dire le cose che si fanno da costoro in occulto.
Ma tutte le cose, quando sono riprese dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce.
Perciò dice: Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da' morti, e Cristo t'inonderà di luce.
Guardate dunque con diligenza come vi conducete; non da stolti, ma da savi;
approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi.
Perciò non siate disavveduti, ma intendete bene quale sia la volontà del Signore.
E non v'inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito,
parlandovi con salmi ed inni e canzoni spirituali, cantando e salmeggiando col cuor vostro al Signore;
rendendo del continuo grazie d'ogni cosa a Dio e Padre, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo;
sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo.