Commento, spiegazione e studio di Esdra 8:31-36, verso per verso
E noi ci partimmo dal fiume d'Ahava il dodicesimo giorno del primo mese per andare a Gerusalemme; e la mano di Dio fu su noi, e ci liberò dalla mano del nemico e da ogni insidia, durante il viaggio.
Arrivammo a Gerusalemme; e dopo esserci riposati quivi tre giorni,
il quarto giorno pesammo nella casa del nostro Dio l'argento, l'oro e gli utensili, che consegnammo al sacerdote Meremoth figliuolo d'Uria; con lui era Eleazar, figliuolo di Fineas, e con loro erano i Leviti Jozabad, figliuolo di Jeshua, e Noadia, figliuolo di Binnu.
Tutto fu contato e pesato; e nello stesso tempo il peso di tutto fu messo per iscritto.
Gli esuli, tornati dalla cattività, offersero in olocausti all'Iddio d'Israele dodici giovenchi per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli; e, come sacrifizio per il peccato, dodici capri: tutto questo, in olocausto all'Eterno.
E presentarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori d'oltre il fiume, i quali favoreggiarono il popolo e la casa di Dio.