Commento, spiegazione e studio di Esodo 12:3-13, verso per verso
Parlate a tutta la raunanza d'Israele, e dite: Il decimo giorno di questo mese, prenda ognuno un agnello per famiglia, un agnello per casa;
e se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune col vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone; voi conterete ogni persona secondo quel che può mangiare dell'agnello.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto.
Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la raunanza d'Israele, congregata, lo immolerà sull'imbrunire.
E si prenda del sangue d'esso, e si metta sui due stipiti e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà.
E se ne mangi la carne in quella notte; si mangi arrostita al fuoco, con pane senza lievito e con dell'erbe amare.
Non ne mangiate niente di poco cotto o di lessato nell'acqua, ma sia arrostito al fuoco, con la testa, le gambe e le interiora.
E non ne lasciate nulla di resto fino alla mattina; e quel che ne sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo col fuoco.
E mangiatelo in questa maniera: coi vostri fianchi cinti, coi vostri calzari ai piedi e col vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua dell'Eterno.
Quella notte io passerò per il paese d'Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d'Egitto. Io sono l'Eterno.
E quel sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; e quand'io vedrò il sangue passerò oltre, e non vi sarà piaga su voi per distruggervi, quando percoterò il paese d'Egitto.