Commento, spiegazione e studio di Esodo 14:23-31, verso per verso
E gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli di Faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro a loro in mezzo al mare.
E avvenne verso la vigilia del mattino, che l'Eterno, dalla colonna di fuoco e dalla nuvola, guardò erso il campo degli Egiziani, e lo mise in rotta.
E tolse le ruote dei loro carri, e ne rese l'avanzata pesante; in guisa che gli Egiziani dissero: Fuggiamo d'innanzi ad Israele, perché l'Eterno combatte per loro contro gli Egiziani".
E l'Eterno disse a Mosè: "Stendi la tua mano sul mare, e le acque ritorneranno sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri".
E Mosè stese la sua mano sul mare; e, sul far della mattina, il mare riprese la sua forza; e gli Egiziani, fuggendo, gli andavano incontro; e l'Eterno precipitò gli Egiziani in mezzo al mare.
Le acque tornarono e coprirono i carri, i cavalieri, tutto l'esercito di Faraone ch'erano entrati nel mare dietro agl'Israeliti; e non ne scampò neppur uno.
Ma i figliuoli d'Israele camminarono sull'asciutto in mezzo al mare, e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra.
Così, in quel giorno l'Eterno salvò Israele dalle mani degli Egiziani, e Israele vide sul lido del mare gli giziani morti.
E Israele vide la gran potenza che l'Eterno avea spiegata contro gli Egiziani; onde il popolo temé l'Eterno, e credette nell'Eterno e in Mosè suo servo.