Commento, spiegazione e studio di Esodo 20:2-12, verso per verso
"Io sono l'Eterno, l'Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d'Egitto, dalla casa di servitù.
Non avere altri dii nel mio cospetto.
Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne' cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra;
non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l'Eterno, l'Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l'iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,
e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m'amano e osservano i miei comandamenti.
Non usare il nome dell'Eterno, ch'è l'Iddio tuo, in vano; perché l'Eterno non terra per innocente chi avrà usato il suo nome in vano.
Ricordati del giorno del riposo per santificarlo.
Lavora sei giorni e fa' in essi ogni opera tua;
ma il settimo è giorno di riposo, sacro all'Eterno, ch'è l'Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch'è dentro alle tue porte;
poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò ch'è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l'ha santificato.
Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l'Eterno, l'Iddio tuo, ti dà.