Commento, spiegazione e studio di Esodo 34:12-26, verso per verso
Guardati dal far lega con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, onde non abbiano a diventare, in mezzo a te, un laccio;
ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli;
poiché tu non adorerai altro dio, perché l'Eterno, che si chiama "il Geloso," è un Dio geloso.
Guardati dal far lega con gli abitanti del paese, affinché, quando quelli si prostituiranno ai loro dèi e offriranno sacrifizi ai loro dèi, non avvenga ch'essi t'invitino, e tu mangi dei loro sacrifizi,
e prenda delle loro figliuole per i tuoi figliuoli, e le loro figliuole si prostituiscano ai loro dèi, e inducano i tuoi figliuoli a prostituirsi ai loro dèi.
Non ti farai dèi di getto.
Osserverai la festa degli azzimi. Sette giorni, al tempo fissato del mese di Abib, mangerai pane senza lievito, come t'ho ordinato; poiché nel mese di Abib tu sei uscito dall'Egitto.
Ogni primogenito è mio; e mio è ogni primo parto maschio di tutto il tuo bestiame: del bestiame grosso e minuto.
Ma riscatterai con un agnello il primo nato dell'asino; e, se non lo vorrai riscattare, gli fiaccherai il collo. Riscatterai ogni primogenito de' tuoi figliuoli. E nessuno comparirà davanti a me a mani vuote.
Lavorerai sei giorni; ma il settimo giorno ti riposerai: ti riposerai anche al tempo dell'aratura e della mietitura.
Celebrerai la festa delle settimane: cioè delle primizie della mietitura del frumento, e la festa della raccolta alla fine dell'anno.
Tre volte all'anno comparirà ogni vostro maschio nel cospetto del Signore, dell'Eterno, ch'è l'Iddio d'Israele.
Poiché io caccerò dinanzi a te delle nazioni, e allargherò i tuoi confini; né alcuno agognerà il tuo paese, quando salirai, tre volte all'anno, per comparire nel cospetto dell'Eterno, ch'è l'Iddio tuo.
Non offrirai con pane lievitato il sangue della vittima immolata a me; e il sacrifizio della festa di asqua non sarà serbato fino al mattino.
Porterai alla casa dell'Eterno Iddio tuo le primizie de' primi frutti della tua terra. Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre".