Commento, spiegazione e studio di Esodo 38:21-31, verso per verso
Questi sono i conti del tabernacolo, del tabernacolo della testimonianza, che furon fatti per ordine di osè, per cura dei Leviti, sotto la direzione d'Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne.
Betsaleel, figliuolo d'Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda, fece tutto quello che l'Eterno aveva ordinato a Mosè,
avendo con sé Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan, scultore, disegnatore, e ricamatore di stoffe violacee, porporine, scarlatte e di lino fino.
Tutto l'oro che fu impiegato nell'opera per tutti i lavori del santuario, oro delle offerte, fu ventinove talenti e settecentotrenta sicli, secondo il siclo del santuario.
E l'argento di quelli della raunanza de' quali si fece il censimento, fu cento talenti e mille settecento settantacinque sicli, secondo il siclo del santuario:
un beka a testa, vale a dire un mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, per ogni uomo compreso nel censimento, dall'età di venti anni in su: cioè, per seicento tremila cinquecento cinquanta uomini.
I cento talenti d'argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per i cento talenti, un talento per base.
E coi mille settecento settantacinque sicli si fecero dei chiodi per le colonne, si rivestirono i capitelli, e si fecero le aste delle colonne.
Il rame delle offerte ammontava a settanta talenti e a duemila quattrocento sicli.
E con questi si fecero le basi dell'ingresso della tenda di convegno, l'altare di rame con la sua gratella di rame, e tutti gli utensili dell'altare,
le basi del cortile tutt'all'intorno, le basi dell'ingresso del cortile, tutti i piuoli del tabernacolo e tutti i piuoli del recinto del cortile.