Commento, spiegazione e studio di Esodo 39:2-7, verso per verso
Si fece l'efod, d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto.
E batteron l'oro in lamine e lo tagliarono in fili, per intesserlo nella stoffa violacea, porporina, scarlatta, nel lino fino, e farne un lavoro artistico.
Gli fecero delle spallette, unite assieme; in guisa che l'efod era tenuto assieme mediante le sue due estremità.
E la cintura artistica che era sull'efod per fissarlo, era tutta d'un pezzo con l'efod, e del medesimo lavoro d'esso: cioè, d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Poi lavorarono le pietre d'onice, incastrate in castoni d'oro, sulle quali incisero i nomi de' figliuoli d'Israele, come s'incidono i sigilli.
E le misero sulle spallette dell'efod, come pietre di ricordanza per i figliuoli d'Israele, nel modo che l'Eterno aveva ordinato a Mosè.