Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 12:7-16, verso per verso
E io feci così come m'era stato comandato; trassi fuori di giorno il mio bagaglio, bagaglio di esiliato, e sulla sera feci con le mie mani un foro nel muro; e quando fu buio portai fuori il bagaglio, e me lo misi su le spalle in loro presenza.
E la mattina la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
"Figliuol d'uomo, la casa d'Israele, questa casa ribelle, non t'ha ella detto: Che fai?
Di' loro: Così parla il Signore, l'Eterno: Quest'oracolo concerne il principe ch'è in Gerusalemme, e tutta la casa d'Israele di cui essi fan parte.
Di': Io sono per voi un segno: come ho fatto io, così sarà fatto a loro: essi andranno in esilio, in cattività.
Il principe ch'è in mezzo a loro porterà il suo bagaglio sulle spalle quando farà buio, e partirà; si farà un foro nel muro, per farlo uscire di lì; egli si coprirà la faccia per non veder coi suoi occhi la terra;
e io stenderò su lui la mia rete, ed egli sarà preso nel mio laccio; lo menerò a Babilonia, nella terra dei aldei, ma egli non la vedrà, e quivi morrà.
E io disperderò a tutti i venti quelli che lo circondano per aiutarlo, e tutti i suoi eserciti, e sguainerò la pada dietro a loro.
Ed essi conosceranno che io sono l'Eterno quando li avrò sparsi tra le nazioni e dispersi nei paesi stranieri.
Ma lascerò di loro alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché narrino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saran giunti; e conosceranno che io sono l'Eterno".