Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 23:1-8, verso per verso
E la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
"Figliuol d'uomo, c'erano due donne, figliuole d'una medesima madre,
le quali si prostituirono in Egitto; si prostituirono nella loro giovinezza; là furon premute le loro mammelle, e la fu compresso il loro vergine seno.
I loro nomi sono: quello della maggiore, Ohola; quella della sorella, Oholiba. Esse divennero mie, e mi partorirono figliuoli e figliuole; e questi sono i loro veri nomi: Ohola è Samaria, Oholiba è Gerusalemme.
E, mentre era mia, Ohola si prostituì, e s'appassionò per i suoi amanti,
gli Assiri, ch'eran suoi vicini, vestiti di porpora, governatori e magistrati, tutti bei giovani, cavalieri montati sui loro cavalli.
Ella si prostituì con loro, ch'eran tutti il fior fiore de' figliuoli d'Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s'appassionava, con tutti i loro idoli.
Ed ella non abbandonò le prostituzioni che commetteva con gli Egiziani, quando questi giacevano con lei nella sua giovinezza, quando comprimevano il suo vergine seno e sfogavano su lei la loro lussuria.