Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 23:4-13, verso per verso
I loro nomi sono: quello della maggiore, Ohola; quella della sorella, Oholiba. Esse divennero mie, e mi partorirono figliuoli e figliuole; e questi sono i loro veri nomi: Ohola è Samaria, Oholiba è Gerusalemme.
E, mentre era mia, Ohola si prostituì, e s'appassionò per i suoi amanti,
gli Assiri, ch'eran suoi vicini, vestiti di porpora, governatori e magistrati, tutti bei giovani, cavalieri montati sui loro cavalli.
Ella si prostituì con loro, ch'eran tutti il fior fiore de' figliuoli d'Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s'appassionava, con tutti i loro idoli.
Ed ella non abbandonò le prostituzioni che commetteva con gli Egiziani, quando questi giacevano con lei nella sua giovinezza, quando comprimevano il suo vergine seno e sfogavano su lei la loro lussuria.
Perciò io l'abbandonai in balìa de' suoi amanti, in balìa de' figliuoli d'Assiria, per i quali s'era appassionata.
Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figliuoli e le sue figliuole, e la uccisero con la spada. Ed ella diventò famosa fra le donne, e su di lei furono eseguiti dei giudizi.
E la sua sorella vide questo, e nondimeno si corruppe più di lei ne' suoi amori, e le sue prostituzioni sorpassarono le prostituzioni della sua sorella.
S'appassionò per i figliuoli d'Assiria, ch'eran suoi vicini, governatori e magistrati, vestiti pomposamente, cavalieri montati sui loro cavalli, tutti giovani e belli.
E io vidi ch'ella si contaminava; ambedue seguivano la medesima via;