Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 3:16-27, verso per verso
E in capo a sette giorni, la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
"Figliuol d'uomo, io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele; e quando tu udrai dalla mia bocca una parola, tu l'avvertirai da parte mia.
Quando io dirò all'empio: Certo morrai, se tu non l'avverti, e non parli per avvertire quell'empio di abbandonar la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell'empio morrà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.
Ma, se tu avverti l'empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morrà per la sua iniquità, ma tu avrai salvata l'anima tua.
E quando un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l'iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morrà, perché tu non l'avrai avvertito; morrà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.
Però, se tu avverti quel giusto perché non pecchi, e non pecca, egli certamente vivrà, perch'è stato avvertito, e tu avrai salvata l'anima tua".
E la mano dell'Eterno fu quivi sopra me, ed egli mi disse: "Lèvati, va' nella pianura, e quivi io parlerò teco".
Io dunque mi levai, uscii nella pianura, ed ecco che quivi stava la gloria dell'Eterno, gloria simile a quella che avevo veduta presso al fiume Kebar; e caddi sulla mia faccia.
Ma lo spirito entrò in me; mi fece rizzare in piedi, e l'Eterno mi parlò e mi disse: "Va', chiuditi in casa tua!
E a te, figliuol d'uomo, ecco, ti si metteranno addosso delle corde, con esse ti si legherà, e tu non andrai in mezzo a loro.
E io farò che la lingua ti s'attacchi al palato, perché tu rimanga muto e tu non possa esser per essi un ensore; perché sono una casa ribelle.
Ma quando io ti parlerò, t'aprirò la bocca, e tu dirai loro: Così parla il Signore, l'Eterno; chi ascolta, ascolti; chi non vuole ascoltare non ascolti; poiché sono una casa ribelle.