Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 3:22-27, verso per verso
E la mano dell'Eterno fu quivi sopra me, ed egli mi disse: "Lèvati, va' nella pianura, e quivi io parlerò teco".
Io dunque mi levai, uscii nella pianura, ed ecco che quivi stava la gloria dell'Eterno, gloria simile a quella che avevo veduta presso al fiume Kebar; e caddi sulla mia faccia.
Ma lo spirito entrò in me; mi fece rizzare in piedi, e l'Eterno mi parlò e mi disse: "Va', chiuditi in casa tua!
E a te, figliuol d'uomo, ecco, ti si metteranno addosso delle corde, con esse ti si legherà, e tu non andrai in mezzo a loro.
E io farò che la lingua ti s'attacchi al palato, perché tu rimanga muto e tu non possa esser per essi un ensore; perché sono una casa ribelle.
Ma quando io ti parlerò, t'aprirò la bocca, e tu dirai loro: Così parla il Signore, l'Eterno; chi ascolta, ascolti; chi non vuole ascoltare non ascolti; poiché sono una casa ribelle.