Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 30:14-26, verso per verso
Desolerò Patros, darò alle fiamme Tsoan, eserciterò i miei giudizi su No,
riverserò il mio furore sopra Sin, la fortezza dell'Egitto, e sterminerò la moltitudine di No.
Appiccherò il fuoco all'Egitto; Sin si torcerà dal dolore, No sarà squarciata, Nof sarà presa da nemici in pieno giorno.
I giovani di Aven e di Pibeseth cadranno per la spada, e queste città andranno in cattività.
E a Tahpanes il giorno s'oscurerà, quand'io spezzerò quivi i gioghi imposti dall'Egitto; e l'orgoglio della sua forza avrà fine. Quanto a lei, una nuvola la coprirà, e le sue figliuole andranno in cattività.
Così eserciterò i miei giudizi sull'Egitto, e si conoscerà che io sono l'Eterno".
L'anno undicesimo, il primo mese, il settimo giorno del mese, la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
"Figliuol d'uomo, io ho spezzato il braccio di Faraone, re d'Egitto; ed ecco, il suo braccio non è stato fasciato applicandovi rimedi e mettendovi delle bende per fasciarlo e fortificarlo, in guisa da poter maneggiare una spada.
Perciò, così parla il Signore, l'Eterno: Eccomi contro Faraone, re d'Egitto, per spezzargli le braccia, tanto quello ch'è ancora forte, quanto quello ch'è già spezzato; farò cader di mano la spada.
E disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi;
e fortificherò le braccia del re di Babilonia, e gli metterò in mano la mia spada; e spezzerò le braccia di araone, ed egli gemerà davanti a lui, come geme un uomo ferito a morte.
Fortificherò le braccia del re di Babilonia, e le braccia di Faraone cadranno; e si conoscerà che io sono l'Eterno, quando metterò la mia spada in man del re di Babilonia, ed egli la volgerà contro il paese d'Egitto.
E io disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi; e si conoscerà che io sono l'Eterno".