Commento, spiegazione e studio di Ezechiele 31:1-14, verso per verso
L'anno undicesimo, il terzo mese, il primo giorno del mese, la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
"Figliuol d'uomo, di' a Faraone re d'Egitto, e alla sua moltitudine: A chi somigli tu nella tua grandezza?
Ecco, l'Assiro era un cedro del Libano, dai bei rami, dall'ombra folta, dal tronco slanciato, dalla vetta sporgente fra il folto de' rami.
Le acque lo nutrivano, l'abisso lo facea crescere, andando, coi suoi fiumi, intorno al luogo dov'era piantato, mentre mandava i suoi canali a tutti gli alberi dei campi.
Perciò la sua altezza era superiore a quella di tutti gli alberi della campagna, i suoi rami s'eran moltiplicati, e i suoi ramoscelli s'erano allungati per l'abbondanza delle acque che lo faceano sviluppare.
Tutti gli uccelli del cielo s'annidavano fra i suoi rami, tutte le bestie dei campi figliavano sotto i suoi ramoscelli, e tutte le grandi nazioni dimoravano alla sua ombra.
Era bello per la sua grandezza, per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti.
I cedri non lo sorpassavano nel giardino di Dio; i cipressi non uguagliavano i suoi ramoscelli, e i platani non eran neppure come i suoi rami; nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in bellezza.
Io l'avevo reso bello per l'abbondanza de' suoi rami, e tutti gli alberi d'Eden, che sono nel giardino di io, gli portavano invidia.
Perciò, così parla il Signore, l'Eterno: Perché era salito a tanta altezza e sporgeva la sua vetta tra il olto de' rami e perché il suo cuore s'era insuperbito della sua altezza,
io lo diedi in mano del più forte fra le nazioni perché lo trattasse a suo piacimento; per la sua empietà io lo scacciai.
Degli stranieri, i più violenti fra le nazioni, l'hanno tagliato e l'han lasciato in abbandono; sui monti e in tutte le valli son caduti i suoi rami, i suoi ramoscelli sono stati spezzati in tutti i burroni del paese, e tutti i popoli della terra si son ritirati dalla sua ombra, e l'hanno abbandonato.
Sul suo tronco caduto si posano tutti gli uccelli del cielo, e sopra i suoi rami stanno tutte le bestie de' ampi.
Così è avvenuto affinché gli alberi tutti piantati presso alle acque non sian fieri della propria altezza, non sporgan più la vetta fra il folto de' rami, e tutti gli alberi potenti che si dissetano alle acque non persistano nella loro fierezza; poiché tutti quanti son dati alla morte, alle profondità della terra, assieme ai figliuoli degli uomini, a quelli che scendon nella fossa.