Commento, spiegazione e studio di Filemone 1:1-14, verso per verso
Paolo, prigione di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, a Filemone, nostro diletto e compagno d'opera,
e alla sorella Apfia, e ad Archippo, nostro compagno d'armi, alla chiesa che è in casa tua,
grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo.
Io rendo sempre grazie all'Iddio mio, facendo menzione di te nelle mie preghiere,
giacché odo parlare dell'amore e della fede che hai nel Signor Gesù e verso tutti i santi,
e domando che la nostra comunione di fede sia efficace nel farti riconoscere ogni bene che si compia in noi alla gloria di Cristo.
Poiché ho provato una grande allegrezza e consolazione pel tuo amore, perché il cuore dei santi è stato ricreato per mezzo tuo, o fratello.
Perciò, benché io abbia molta libertà in Cristo di comandarti quel che convien fare,
preferisco fare appello alla tua carità, semplicemente come Paolo, vecchio, e adesso anche prigione di risto Gesù;
ti prego per il mio figliuolo che ho generato nelle mie catene,
per Onesimo che altra volta ti fu disutile, ma che ora è utile a te ed a me.
Io te l'ho rimandato, lui, ch'è quanto dire, le viscere mie.
Avrei voluto tenerlo presso di me, affinché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del angelo;
ma, senza il tuo parere, non ho voluto far nulla, affinché il tuo beneficio non fosse come forzato, ma volontario.