Commento, spiegazione e studio di Genesi 16:7-13, verso per verso
E l'angelo dell'Eterno la trovò presso una sorgente d'acqua, nel deserto, presso la sorgente ch'è sulla via di Shur,
e le disse: "Agar, serva di Sarai, donde vieni? e dove vai?" Ed ella rispose: "Me ne fuggo dal cospetto di Sarai mia padrona".
E l'angelo dell'Eterno le disse: "Torna alla tua padrona, e umiliati sotto la sua mano".
L'angelo dell'Eterno soggiunse: "Io moltiplicherò grandemente la tua progenie, e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa".
E l'angelo dell'Eterno le disse ancora: "Ecco, tu sei incinta, e partorirai un figliuolo, al quale porrai ome Ismaele, perché l'Eterno t'ha ascoltata nella tua afflizione;
esso sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà in faccia a tutti i suoi fratelli".
Allora Agar chiamò il nome dell'Eterno che le avea parlato, Atta-El-Roi, perché disse: "Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che m'ha vista?"