Commento, spiegazione e studio di Genesi 26:18-23, verso per verso
E Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua ch'erano stati scavati al tempo d'Abrahamo suo padre, e che i ilistei avean turati dopo la morte d'Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che avea loro posto suo padre.
E i servi d'Isacco scavarono nella valle, e vi trovarono un pozzo d'acqua viva.
Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: "L'acqua è nostra". Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli aveano conteso con lui.
Poi i servi scavarono un altro pozzo, e per questo ancora quelli altercarono. E Isacco lo chiamò Sitna.
Allora egli si partì di là, e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò ehoboth "perché," disse, "ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese".
Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba.