Commento, spiegazione e studio di Genesi 27:5-17, verso per verso
Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava ad Esaù suo figliuolo. Ed Esaù se n'andò ai ampi per fare qualche caccia e portarla a suo padre.
E Rebecca parlò a Giacobbe suo figliuolo, e gli disse: "Ecco, io ho udito tuo padre che parlava ad saù tuo fratello, e gli diceva:
Portami un po' di caccia e fammi una pietanza saporita perch'io la mangi e ti benedica nel cospetto dell'Eterno, prima ch'io muoia.
Or dunque, figliuol mio, ubbidisci alla mia voce e fa' quello ch'io ti comando.
Va' ora al gregge e prendimi due buoni capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono.
E tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire".
E Giacobbe disse a Rebecca sua madre: "Ecco, Esaù mio fratello è peloso, e io no.
Può darsi che mio padre mi tasti; sarò allora da lui reputato un ingannatore, e mi trarrò addosso una maledizione, invece di una benedizione".
E sua madre gli rispose: "Questa maledizione ricada su me, figliuol mio! Ubbidisci pure alla mia voce, e va' a prendermi i capretti".
Egli dunque andò a prenderli, e li menò a sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano al padre di lui.
Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù suo figliuolo maggiore, i quali aveva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figliuolo minore;
e con le pelli de' capretti gli coprì le mani e il collo,
ch'era senza peli. Poi mise in mano a Giacobbe suo figliuolo la pietanza saporita e il pane che avea preparato.