Commento, spiegazione e studio di Genesi 4:8-16, verso per verso
E Caino disse ad Abele suo fratello: "Usciamo fuori ai campi!" E avvenne che, quando furono nei campi, Caino si levò contro Abele suo fratello, e l'uccise.
E l'Eterno disse a Caino: "Dov'è Abele tuo fratello?" Ed egli rispose: "Non lo so; sono io forse il guardiano di mio fratello?"
E l'Eterno disse: "Che hai tu fatto? la voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra.
E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano.
Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra".
E Caino disse all'Eterno: "Il mio castigo è troppo grande perch'io lo possa sopportare.
Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo, ed io sarò nascosto dal tuo cospetto, e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra; e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà".
E l'Eterno gli disse: "Perciò, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui". E l'Eterno mise un segno su Caino, affinché nessuno, trovandolo, l'uccidesse.
E Caino si partì dal cospetto dell'Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.