Commento, spiegazione e studio di Genesi 40:5-21, verso per verso
E durante una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, ch'erano rinchiusi nella prigione, ebbero ambedue un sogno, un sogno per uno, e ciascun sogno aveva il suo significato particolare.
Giuseppe, venuto la mattina da loro, li guardò, ed ecco, erano conturbati.
E interrogò gli ufficiali di Faraone ch'eran con lui in prigione nella casa del suo signore, e disse: Perché avete oggi il viso così mesto?"
E quelli gli risposero: "Abbiam fatto un sogno e non v'è alcuno che ce lo interpreti". E Giuseppe disse loro: "Le interpretazioni non appartengono a Dio? Raccontatemi i sogni, vi prego".
E il capo de' coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe, e gli disse: "Nei mio sogno, ecco, mi stava davanti una vite;
e in quella vite c'eran tre tralci; e mi pareva ch'essa germogliasse, poi fiorisse, e desse in fine dei grappoli d'uva matura.
E io avevo in mano la coppa di Faraone; presi l'uva, la spremei nella coppa di Faraone, e diedi la coppa in mano a Faraone".
Giuseppe gli disse: "Questa è l'interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni;
ancora tre giorni, e Faraone ti farà rialzare il capo, ti ristabilirà nel tuo ufficio, e tu darai in mano a araone la sua coppa, nel modo che facevi prima, quand'eri suo coppiere.
Ma ricordati di me, quando sarai felice, e siimi benigno, ti prego; parla di me a Faraone, e fammi uscire da questa casa;
perché io fui portato via furtivamente dal paese degli Ebrei, e anche qui non ho fatto nulla da esser esso in questa fossa".
Il capo de' panettieri, vedendo che la interpretazione di Giuseppe era favorevole, gli disse: "Anch'io, nel mio sogno, ecco, avevo tre canestri di pan bianco, sul capo;
e nel canestro più alto c'era per Faraone ogni sorta di vivande cotte al forno; e gli uccelli le mangiavano dentro al canestro sul mio capo".
Giuseppe rispose e disse: "Questa è l'interpretazione del sogno: i tre canestri sono tre giorni;
ancora tre giorni, e Faraone ti porterà via la testa di sulle spalle, ti farà impiccare a un albero, e gli uccelli ti mangeranno le carni addosso".
E avvenne, il terzo giorno, ch'era il natalizio di Faraone, che questi dette un convito a tutti i suoi servitori, e fece alzare il capo al gran coppiere, e alzare il capo al gran panettiere in mezzo ai suoi servitori:
ristabilì il gran coppiere nel suo ufficio di coppiere, perché mettesse la coppa in man di Faraone,