Commento, spiegazione e studio di Genesi 42:27-35, verso per verso
Or l'un d'essi aprì il suo sacco per dare del foraggio al suo asino, nel luogo ove pernottavano, e vide il suo danaro ch'era alla bocca del sacco;
e disse ai suoi fratelli: "Il mio danaro m'è stato restituito, ed eccolo qui nel mio sacco". Allora il cuore venne lor meno, e, tremando, dicevano l'uno all'altro: "Che è mai questo che Dio ci ha fatto?"
E vennero a Giacobbe, loro padre, nel paese di Canaan, e gli raccontarono tutto quello ch'era loro accaduto, dicendo:
"L'uomo ch'è il signor del paese, ci ha parlato aspramente e ci ha trattato da spie del paese.
E noi gli abbiamo detto: Siamo gente sincera; non siamo delle spie;
siamo dodici fratelli, figliuoli di nostro padre; uno non è più, e il più giovine è oggi con nostro padre nel paese di Canaan.
E quell'uomo, signore del paese, ci ha detto: Da questo conoscerò se siete gente sincera; lasciate presso di me uno dei vostri fratelli, prendete quel che vi necessita per le vostre famiglie, partite, e menatemi il vostro fratello più giovine.
Allora conoscerò che non siete delle spie ma gente sincera; io vi renderò il vostro fratello, e voi potrete trafficare nel paese".
Or com'essi vuotavano i loro sacchi, ecco che l'involto del danaro di ciascuno era nel suo sacco; essi e il padre loro videro gl'involti del loro danaro, e furon presi da paura.