Commento, spiegazione e studio di Genesi 42:7-20, verso per verso
E Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece lo straniero davanti a loro, e parlò loro aspramente e disse loro: "Donde venite?" Ed essi risposero: "Dal paese di Canaan per comprar de' viveri".
E Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui.
E Giuseppe si ricordò de' sogni che aveva avuti intorno a loro, e disse: "Voi siete delle spie! Siete venuti per vedere i luoghi sforniti del paese!"
Ed essi a lui: "No, signor mio; i tuoi servitori son venuti a comprar de' viveri.
Siamo tutti figliuoli d'uno stesso uomo; siamo gente sincera; i tuoi servitori non son delle spie".
Ed egli disse loro: "No, siete venuti per vedere i luoghi sforniti del paese!"
E quelli risposero: "Noi, tuoi servitori, siamo dodici fratelli, figliuoli d'uno stesso uomo, nel paese di anaan. Ed ecco, il più giovane è oggi con nostro padre, e uno non è più".
E Giuseppe disse loro: "La cosa è come v'ho detto; siete delle spie!
Ecco come sarete messi alla prova: Per la vita di Faraone, non uscirete di qui prima che il vostro fratello più giovine sia venuto qua.
Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; e voi resterete qui in carcere, perché le vostre parole siano messe alla prova, e si vegga se c'è del vero in voi; se no, per la vita di Faraone, siete delle spie!"
E li mise assieme in prigione per tre giorni.
Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: "Fate questo, e vivrete; io temo Iddio!
Se siete gente sincera, uno di voi fratelli resti qui incatenato nella vostra prigione; e voi, andate, portate del grano per la necessità delle vostre famiglie;
e menatemi il vostro fratello più giovine; così le vostre parole saranno verificate, e voi non morrete". Ed essi fecero così.