Commento, spiegazione e studio di Genesi 43:16-34, verso per verso
E come Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maestro di casa: "Conduci questi uomini in casa; macella, e prepara tutto; perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno".
E l'uomo fece come Giuseppe aveva ordinato, e li menò in casa di Giuseppe.
E quelli ebbero paura, perché eran menati in casa di Giuseppe, e dissero: "Siamo menati qui a motivo di quel danaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta; ei vuol darci addosso, precipitarsi su noi e prenderci come schiavi, coi nostri asini".
E accostatisi al maestro di casa di Giuseppe, gli parlarono sulla porta della casa, e dissero:
"Scusa, signor mio! noi scendemmo già una prima volta a comprar dei viveri;
e avvenne che, quando fummo giunti al luogo dove pernottammo, aprimmo i sacchi, ed ecco il danaro di ciascun di noi era alla bocca del suo sacco: il nostro danaro del peso esatto; e noi l'abbiam riportato con noi.
E abbiam portato con noi dell'altro danaro per comprar de' viveri; noi non sappiamo chi avesse messo il nostro danaro nei nostri sacchi".
Ed egli disse: "Datevi pace, non temete; l'Iddio vostro e l'Iddio del vostro padre ha messo un tesoro nei vostri sacchi. Io ebbi il vostro danaro". E, fatto uscire Simeone, lo condusse loro.
Quell'uomo li fece entrare in casa di Giuseppe; dette loro dell'acqua, ed essi si lavarono i piedi; ed egli dette del foraggio ai loro asini.
Ed essi prepararono il regalo, aspettando che Giuseppe venisse a mezzogiorno; perché aveano inteso che rimarrebbero quivi a mangiare.
E quando Giuseppe venne a casa, quelli gli porsero il dono che aveano portato seco nella casa, e s'inchinarono fino a terra davanti a lui.
Egli domandò loro come stessero, e disse: "Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste, sta egli bene? Vive egli ancora?"
E quelli risposero: "Il padre nostro, tuo servo, sta bene; vive ancora". E s'inchinarono, e gli fecero riverenza.
Poi Giuseppe alzò gli occhi, vide Beniamino suo fratello, figliuolo della madre sua, e disse: "E' questo il vostro fratello più giovine di cui mi parlaste?" Poi disse a lui: "Iddio ti sia propizio, figliuol mio!"
E Giuseppe s'affrettò ad uscire, perché le sue viscere s'eran commosse per il suo fratello; e cercava un luogo dove piangere; entrò nella sua camera, e quivi pianse.
Poi si lavò la faccia, ed uscì; si fece forza, e disse: "Portate il pranzo".
Fu dunque portato il cibo per lui a parte, e per loro a parte, e per gli Egiziani che mangiavan con loro, a parte; perché gli Egiziani non possono mangiare con gli Ebrei; per gli Egiziani è cosa abominevole.
Ed essi si misero a sedere dinanzi a lui: il primogenito, secondo il suo diritto di primogenitura, e il più giovine secondo la sua età; e si guardavano l'un l'altro con maraviglia.
E Giuseppe fe' loro portare delle vivande che aveva dinanzi; ma la porzione di Beniamino era cinque volte maggiore di quella d'ogni altro di loro. E bevvero, e stettero allegri con lui.