Commento, spiegazione e studio di Genesi 43:3-13, verso per verso
E Giuda gli rispose, dicendo: "Quell'uomo ce lo dichiarò positivamente: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi.
Se tu mandi il nostro fratello con noi, noi scenderemo e ti compreremo dei viveri;
ma, se non lo mandi, non scenderemo; perché quell'uomo ci ha detto: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi".
E Israele disse: "Perché m'avete fatto questo torto di dire a quell'uomo che avevate ancora un fratello?"
Quelli risposero: "Quell'uomo c'interrogò partitamente intorno a noi e al nostro parentado, dicendo: Vostro padre vive egli ancora? Avete qualche altro fratello? E noi gli rispondemmo a tenore delle sue domande. Potevam noi mai sapere che ci avrebbe detto: Fate venire il vostro fratello?"
E Giuda disse a Israele suo padre: "Lascia venire il fanciullo con me, e ci leveremo e andremo; e noi vivremo e non morremo: né noi, né tu, né i nostri piccini.
Io mi rendo garante di lui; ridomandane conto alla mia mano; se non te lo riconduco e non te io rimetto davanti, io sarò per sempre colpevole verso di te.
Se non ci fossimo indugiati, a quest'ora saremmo già tornati due volte".
Allora Israele, loro padre, disse loro: "Se così è fate questo: Prendete ne' vostri sacchi delle cose più squisite di questo paese, e portate a quell'uomo un dono: un po' di balsamo, un po' di miele, degli aromi e della mirra, de' pistacchi e delle mandorle;
e pigliate con voi il doppio del danaro, e riportate il danaro che fu rimesso alla bocca de' vostri sacchi; orse fu un errore;
prendete anche il vostro fratello, e levatevi, tornate da quell'uomo;