Commento, spiegazione e studio di Geremia 18:1-10, verso per verso
La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, in questi termini:
"Lèvati, scendi in casa del vasaio, e quivi ti farò udire le mie parole".
Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava lavorando alla ruota;
e il vaso che faceva si guastò, come succede all'argilla in man del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo.
E la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
"O casa d'Israele, non posso io far di voi quello che fa questo vasaio? dice l'Eterno. Ecco, quel che l'argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, o casa d'Israele!
A un dato momento io parlo riguardo a una nazione, riguardo a un regno, di svellere, d'abbattere, di distruggere;
ma, se quella nazione contro la quale ho parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle.
E ad un altro dato momento io parlo riguardo a una nazione, a un regno, di edificare e di piantare;
ma, se quella nazione fa ciò ch'è male agli occhi miei senza dare ascolto alla mia voce, io mi pento del bene di cui avevo parlato di colmarla.