Commento, spiegazione e studio di Geremia 22:1-10, verso per verso
Così parla l'Eterno: Scendi nella casa del re di Giuda, e pronunzia quivi questa parola, e di':
Ascolta la parola dell'Eterno, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide: tu, i tuoi servitori e il tuo opolo, che entrate per queste porte!
Così parla l'Eterno: Fate ragione e giustizia, liberate dalla mano dell'oppressore colui al quale è tolto il suo, non fate torto né violenza allo straniero, all'orfano e alla vedova, e non spargete sangue innocente, in questo luogo.
Poiché, se metterete realmente ad effetto questa parola, dei re assisi sul trono di Davide entreranno per le porte di questa casa, montati su carri e su cavalli: essi, i loro servitori e il loro popolo.
Ma, se non date ascolto a queste parole, io giuro per me stesso, dice l'Eterno, che questa casa sarà ridotta in una rovina.
Poiché così parla l'Eterno riguardo alla casa del re di Giuda: Tu eri per me come Galaad, come la vetta del Libano. Ma, certo, io ti ridurrò simile a un deserto, a delle città disabitate.
Preparo contro di te dei devastatori armati ciascuno delle sue armi; essi abbatteranno i cedri tuoi più belli, e li getteranno nel fuoco.
Molte nazioni passeranno presso questa città, e ognuno dirà all'altro: "Perché l'Eterno ha egli fatto così a questa grande città?"
E si risponderà: "Perché hanno abbandonato il patto dell'Eterno, del loro Dio, perché si son prostrati davanti ad altri dèi, e li hanno serviti".
Non piangete per il morto, non vi affliggete per lui; ma piangete, piangete per colui che se ne va, perché non tornerà più, e non vedrà più il suo paese natìo.