Commento, spiegazione e studio di Geremia 25:15-26, verso per verso
Poiché così m'ha parlato l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Prendi di mano mia questa coppa del vino della mia ira, e danne a bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò.
Esse berranno, barcolleranno, saran come pazze, a motivo della spada ch'io manderò fra loro.
E io presi la coppa di mano dell'Eterno, e ne diedi a bere a tutte le nazioni alle quali l'Eterno mi mandava:
a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re ed ai suoi principi, per abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione, come oggi si vede;
a Faraone, re d'Egitto, ai suoi servitori, ai suoi principi, a tutto il suo popolo;
a tutta la mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Ur, a tutti i re del paese de' Filistei, ad Askalon, a Gaza, a Ekron, e al residuo d'Asdod;
a Edom, a Moab, e ai figliuoli d'Ammon;
a tutti i re di Tiro, a tutti i re di Sidon, e ai re delle isole d'oltremare;
a Dedan, a Tema, a Buz, e a tutti quelli che si radono i canti della barba;
tutti i re d'Arabia, e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto;
a tutti i re di Zimri, a tutti i re d'Elam,
e a tutti i re di Media e a tutti i re del settentrione, vicini o lontani, agli uni e agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il re di Sceshac ne berrà dopo di loro.