Commento, spiegazione e studio di Geremia 25:30-38, verso per verso
E tu, profetizza loro tutte queste cose, e di' loro: l'Eterno rugge dall'alto, e fa risonare la sua voce dalla sua santa dimora; egli rugge fieramente contro la sua residenza; manda un grido, come quelli che calcan l'uva, contro tutti gli abitanti della terra.
Il rumore ne giunge fino all'estremità della terra; poiché l'Eterno ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi, li dà in balìa della spada, dice l'Eterno.
Così parla l'Eterno degli eserciti: Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si leva dalle estremità della terra.
In quel giorno, gli uccisi dall'Eterno copriranno la terra dall'una all'altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia del suolo.
Urlate, o pastori, gridate, voltolatevi nella polvere, o guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò, e cadrete come un vaso prezioso.
Ai pastori mancherà ogni rifugio, e le guide del gregge non avranno via di scampo.
S'ode il grido de' pastori e l'urlo delle guide del gregge; poiché l'Eterno devasta il loro pascolo;
e i tranquilli ovili son ridotti al silenzio, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno.
Egli ha abbandonato il suo ricetto, come un leoncello, perché il loro paese è diventato una desolazione, a motivo del furor della spada crudele, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno.